Lo scheletro-robot diventa realtà, si indossa come zaino, in futuro potrà essere messo in commercio come gli elettrodomestici

Gli scheletri-robot escono dalla fantascienza e si preparano a entrare nella vita quotidiana: 'zainetti' che aiutano a camminare iniziano ora la sperimentazione su strada. A presentare la versione 'mini' di Cyberlegs, prototipo per l'assistenza agli amputati di arti inferiori, in occasione del National Intruments Day a Roma è Nicola Vitiello, dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, il quale si augura che nei prossimi anni gli scheletri-robot potranno essere messi in vendita al costo di normali elettrodomestici.

Dopo anni di test e di miglioramenti in laboratorio, il prototipo di esoscheletro Cyberlegs, progetto europeo a cui partecipa anche la fondazione Don Carlo Gnocchi, si libera dai cavi e gli ingombranti strumenti utilizzati in laboratorio e si trasforma in una versione compatta e indossabile da testare nella vita quotidiana. "È uno strumento - ha spiegato Vitiello - per aiutare chi ha difficoltà a camminare, come anziani o persone che hanno subito un'amputazione. Una sorta di assistente capace di seguire in maniera 'trasparente' i movimenti e supportarli". Si tratta di uno 'zainetto' di pochi chili al cui interno ci sono le batterie, i motori e il 'cervello' che serve a far muovere lo 'scheletro' che aiuta il movimento delle gambe. A differenza di molti altri progetti di esoscheletro, Cyberlegs è un aiuto, una sorta di servomotore, non una struttura che 'impone' il movimento dell'arto, un dispositivo quindi che potenzia assecondando in modo attivo il movimento. "Ora vogliamo testarlo - ha proseguito Vitiello - nella vita di tutti giorni, ossia verificarne il funzionamento in ambiente quotidiano. Una volta pronto sono fiducioso che questo progetto potrà essere disponibile a tutti. In pochi anni, 3 o 4, potrà diventare un oggetto alla portata di tutti, al prezzo di un normale elettrodomestico".